Riassunto
Il 29 luglio 2025 AGCM e Garante Privacy hanno siglato un Protocollo d’intesa triennale per rafforzare la cooperazione nei casi digitali di interesse comune. Il documento introduce segnalazioni incrociate, indagini congiunte, tavoli tecnici e consultazioni reciproche. Un passo avanti per la tutela sinergica tra concorrenza e protezione dei dati personali.
AGCM e Garante Privacy: nasce un Protocollo d’Intesa per unire le forze contro gli abusi digitali
Nel contesto sempre più interconnesso del digitale, i confini tra pratiche commerciali scorrette e violazioni della privacy sono diventati sottili e spesso sovrapposti. A fronte di questa evoluzione, lo scorso 29 luglio 2025, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e il Garante per la Protezione dei Dati Personali hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa triennale con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione istituzionale e rendere più efficaci gli interventi in settori di comune interesse.
⚖️ AGCM e Garante Privacy: ruoli distinti, missioni convergenti
Prima di entrare nel merito del Protocollo, è utile ricordare le differenze fondamentali tra le due Autorità:
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L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), istituita con la legge n. 287/1990, è competente in materia di:
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tutela della concorrenza (abusi di posizione dominante, intese restrittive);
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repressione delle pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole;
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controllo sulle concentrazioni e aiuti di Stato;
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tutela dei diritti dei consumatori, anche nel digitale.
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Il Garante per la Protezione dei Dati Personali, istituito con la legge n. 675/1996 e oggi disciplinato dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e dal D.lgs. 196/2003 (Codice Privacy), ha il compito di:
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vigilare sulla liceità dei trattamenti di dati personali;
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garantire i diritti degli interessati (accesso, rettifica, opposizione, cancellazione);
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esercitare poteri ispettivi e sanzionatori in caso di violazioni del GDPR;
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formulare pareri e raccomandazioni, anche su nuove tecnologie.
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Nonostante agiscano in ambiti giuridicamente autonomi, l’evoluzione delle piattaforme digitali ha creato numerose zone grigie, in cui la raccolta e l’uso dei dati personali ha ricadute tanto sulla privacy degli utenti, quanto sulla correttezza concorrenziale del mercato. È in questo scenario che si inserisce il nuovo Protocollo.
Una sinergia per il digitale
Il Protocollo prevede, per la prima volta in forma strutturata, segnalazioni incrociate tra le due Autorità nei casi in cui, durante procedimenti di rispettiva competenza, emergano violazioni potenziali delle norme presidiate dall’altra istituzione. Un passo strategico che mira a colmare i vuoti normativi che spesso ostacolano una risposta tempestiva a fenomeni digitali complessi.
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Punti salienti dell’accordo
Tra le principali novità operative:
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Scambio di informazioni periodico su attività, procedimenti e linee d’azione;
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Collaborazione in indagini conoscitive congiunte su temi come profilazione occulta, pubblicità ingannevole online, consensi non validamente espressi;
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Consultazioni reciproche nel corso di istruttorie particolarmente rilevanti;
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Segnalazioni comuni a Parlamento e Governo, con l’obiettivo di promuovere adeguamenti normativi;
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Istituzione di un Tavolo tecnico con rappresentanti di entrambi gli organismi per coordinare le attività e monitorare l’attuazione del Protocollo.
Perché è rilevante per la digital forensics
Questo accordo assume una valenza concreta anche nell’ambito delle indagini digitali e delle consulenze tecniche forensi. In molti casi, i dati oggetto di trattamento illecito non sono solo violazioni del GDPR, ma strumenti per alterare dinamiche di mercato, manipolare il comportamento dei consumatori o aggirare obblighi informativi.
Comprendere le interazioni tra i due ambiti (privacy e concorrenza) è dunque essenziale per:
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Fornire pareri tecnici completi ed efficaci;
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Individuare le corrette Autorità a cui indirizzare segnalazioni;
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Supportare gli Avvocati nella tutela multilivello dei diritti.
Una nuova stagione di tutela digitale
Con questo Protocollo, AGCM e Garante Privacy inaugurano un approccio di co-regolazione intelligente, orientato non solo alla repressione dei comportamenti illeciti, ma anche alla prevenzione e alla promozione della cultura della legalità digitale. Una sinergia che, se correttamente attuata, potrà rafforzare la protezione dei cittadini e la trasparenza del mercato.
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🔹 Domenico Moretta – Criminalista e Forense Digitale
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