Vehicle Forensics: la nuova frontiera dell’indagine digitale tra mobilità intelligente e responsabilità penale

Premessa

L’avanzamento tecnologico nei veicoli ha trasformato l’automobile in un autentico ecosistema digitale.

I moderni veicoli non sono più semplici mezzi di trasporto, ma complessi nodi di una rete interconnessa, capaci di raccogliere, elaborare e trasmettere dati.

In questo scenario, la Vehicle Forensics emerge come disciplina cruciale per l’acquisizione e l’analisi dei dati digitali prodotti dai veicoli, assumendo un ruolo strategico in ambito giudiziario, investigativo, assicurativo e ricostruttivo.

1. Definizione e ambito della Vehicle Forensics

La Vehicle Forensics è una branca della digital forensics che si occupa dell’acquisizione, preservazione, analisi e interpretazione dei dati digitali contenuti nei veicoli.

Tali dati, generati da centraline elettroniche, moduli di controllo, sistemi di infotainment e dispositivi telematici, possono essere utilizzati per ricostruire dinamiche di sinistri, accertare responsabilità, documentare spostamenti e rilevare anomalie o manomissioni.

I veicoli coinvolti non sono solo autovetture private, ma anche veicoli commerciali, flotte aziendali, mezzi pubblici e, sempre più spesso, veicoli a guida autonoma o semi-autonoma.

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2. Fonti digitali all’interno dei veicoli

Le principali fonti dati analizzabili in ambito forense includono:

  • EDR (Event Data Recorder): la cosiddetta “scatola nera”, che registra dati relativi a velocità, frenate, attivazione airbag, angolo di sterzata, uso delle cinture di sicurezza, ecc.
  • ECU (Electronic Control Units): centraline elettroniche che controllano motore, freni, ABS, sistema di trazione, climatizzazione, e altro.
  • Sistemi IVI (In-Vehicle Infotainment): cronologie GPS, rubrica telefonica, messaggi, chiamate, connessioni Bluetooth e dati multimediali sincronizzati.
  • Moduli telematici: utilizzati per il tracking GPS, il collegamento a servizi remoti (es. flotte, assicurazioni) e la gestione dei dati di bordo in cloud.
  • Bus CAN (Controller Area Network): il canale attraverso il quale le centraline del veicolo comunicano tra loro, spesso utilizzato per monitorare eventi e inviare comandi.

3. Strumenti e metodologie operative

L’acquisizione dei dati digitali da un veicolo richiede l’impiego di strumenti hardware e software specializzati, tra cui:

  • Bosch Crash Data Retrieval (CDR): tool per l’estrazione dei dati da EDR.
  • Berla iVe: sistema per l’acquisizione di dati dai sistemi IVI.
  • Vehicle Spy, CANalyzer, iCar Pro: strumenti di lettura e decodifica dei messaggi CAN.

Le modalità di acquisizione possono avvenire tramite:

  • porta OBD-II: per accedere ai dati diagnostici e tecnici.
  • connessioni dirette alle ECU: mediante interfacce specifiche.
  • dump della memoria flash: per analisi approfondite di firmware e log.

Tutti i dati devono essere acquisiti secondo criteri di integrità, tracciabilità e immodificabilità, garantendo la validità probatoria dell’evidenza digitale.

4. Applicazioni forensi e pratiche

a) Ricostruzione di incidenti stradali

I dati dell’EDR possono confermare o smentire le dichiarazioni di testimoni e conducenti, documentando velocità, accelerazioni, frenate e angolo di sterzo nei secondi precedenti l’impatto.

b) Reati stradali e fuga del conducente

La vehicle forensics può identificare chi era alla guida, se il veicolo si è fermato, le coordinate GPS al momento dell’evento, e verificare alterazioni dei sistemi.

c) Investigazioni penali

Attraverso i dati IVI e GPS è possibile documentare gli spostamenti, le destinazioni frequenti, le chiamate effettuate, nonché sincronizzazioni con dispositivi mobili.

d) Frodi assicurative

Permette di smascherare sinistri simulati, anomalie nei tempi di attivazione degli airbag, manomissioni dei chilometri percorsi, ed eventi incompatibili con la dinamica dichiarata.

e) Contenziosi civili o aziendali

Nei veicoli aziendali è possibile verificare l’utilizzo improprio, orari, soste non autorizzate e l’eventuale impiego per fini extra-lavorativi.

5. Profili giuridici e probatori

A. Valore probatorio dei dati digitali veicolari

I dati digitali contenuti nei veicoli, se acquisiti correttamente, sono considerati documenti informatici ai sensi dell’art. 234 c.p.p. e possono assumere rilevanza sia indiziaria che di prova piena. Fondamentale è la garanzia della catena di custodia, la correttezza dell’acquisizione e la riferibilità certa al veicolo e all’evento oggetto di giudizio.

B. Privacy e protezione dei dati

I dati veicolari, soprattutto quelli relativi a geolocalizzazione, chiamate e sincronizzazione con dispositivi personali, rientrano nella definizione di dato personale ai sensi del GDPR. È necessario distinguere:

  • Dati tecnici: parametri di guida, log delle centraline.
  • Dati personali: contenuti di chiamate, messaggi, cronologia GPS.

Il trattamento di questi dati deve avvenire nel rispetto dei principi di liceità, necessità e proporzionalità, con particolare attenzione nelle indagini difensive e nei procedimenti civili.

C. Responsabilità penale e civile

Con la diffusione di veicoli a guida assistita o autonoma (livelli SAE 3 e superiori), si apre un nuovo scenario: chi è responsabile in caso di sinistro? Il conducente? Il produttore? L’azienda software?

Il legislatore sarà chiamato a intervenire per definire un equilibrio tra responsabilità umana e responsabilità algoritmica, introducendo criteri oggettivi e presunzioni a carico di determinati soggetti.

6. Vehicle Forensics nel processo penale

L’acquisizione dei dati digitali da un veicolo rientra nelle previsioni degli articoli 247 ss. c.p.p. in materia di perquisizione e sequestro. L’analisi può avvenire mediante:

  • Nomina di un perito ai sensi dell’art. 220 c.p.p.
  • Partecipazione del consulente tecnico di parte (CTP).
  • Redazione di verbale di acquisizione e imaging forense.

La produzione di una perizia basata su dati veicolari può avere impatti determinanti sull’esito del processo, sia nella fase cautelare che in quella dibattimentale.

7. Prospettive future

La diffusione dei veicoli autonomi, dei sistemi di intelligenza artificiale a bordo e delle tecnologie V2X (Vehicle-to-Everything) comporterà:

  • Aumento esponenziale dei dati prodotti.
  • Maggiori criticità in termini di sicurezza, accountability e auditabilità algoritmica.
  • Necessità di protocolli standard per l’accesso forense ai dati veicolari, con interoperabilità tra case produttrici, autorità e consulenti tecnici.

✍️ Conclusione

La Vehicle Forensics rappresenta una delle più promettenti frontiere dell’indagine digitale. L’automobile diventa al tempo stesso testimone e prova. Le potenzialità sono enormi, ma richiedono competenze specifiche, aggiornamento normativo e una chiara delimitazione dei confini tra prova, diritto alla difesa e tutela della privacy.

In qualità di criminalista, ritengo fondamentale sviluppare percorsi formativi e protocolli di intervento per assicurare l’utilizzabilità dei dati digitali veicolari in giudizio, nel rispetto delle garanzie costituzionali e dei principi del giusto processo.


🔹 Domenico Moretta – Criminalista e Forense Digitale
www.acquisizioneprovedigitali.it